Incontro con la pastora evangelica luterana Kirsten Thiele.
ANTONIO MAIONE
In attesa della pastora, vi ricordo una cosa essenziale e, cioè, che tutto avviene nella figura unificante che è Cristo il quale nella preghiera dell'ultima cena (Gv. 17,21), disse: "Ut unum sint" ("Perché siano tutti uno").
Essere uno significa avere l'opportunità della comunicazione. Domenica a Messa ho fatto tutto un discorso sull'essenzialità dell'uomo che è parola ed in quanto tale, è tendente alla comunicazione e, quindi, alla comunione che vuol dire diventare un tutt'uno.
Adesso, ascoltando la pastora, cercate di non mettervi in atteggiamento ipercritico, ma semplicemente in ascolto per poter poi dialogare in modo estremamente naturale.
La realtà che ci interessa è appunto capire che la figura di Gesù è unificante e non disgregante. L'umanità, nel suo codice genetico, ha lo stesso patrimonio. Dalle cellule staminali di una realtà personale si possono ottenere tutte le figure umane. Però noi siamo talmente portati a sottolineare gli aspetti di differenziazione, da non prendere in considerazione quelli unificanti.
Ma se non prendiamo in considerazione gli aspetti unificanti, tradiamo l'essenzialità della parola che è la persona stessa.
Se vogliamo entrare in relazione con le persone, dobbiamo avere la capacità di unificarci e armonizzarci prima dentro di noi per poter poi stabilire un arco voltaico che ci metta in relazione con gli altri (se gli altri sono unificati!).
Se, invece, ci frammentiamo e frammentiamo gli altri, abbiamo difficoltà ad entrare in relazione.
KIRSTEN THIELE
E' la pastora luterana che guida la comunità di Napoli e del Meridione.
Ci dice che hanno una sede ed una chiesa in via Carlo Poerio (nei pressi di Piazza dei Martiri) dove si svolgono attività culturali come i concerti di primavera, i concerti di autunno, concorsi letterari, dibattiti, ecc.
La comunità di Napoli comprende solo 120 membri. In tutta Italia sono presenti 15 comunità. La più antica è quella di Venezia che risale ai tempi di Lutero.
La comunità di Napoli nasce nel corso del 1700 fondata da francesi, tedeschi e svizzeri che lavoravano nel campo del tessile nella provincia di Caserta. Non c'era libertà religiosa per cui si incontravano in clandestinità nell'ambasciata che è un luogo extraterritoriale.
Quando, a seguito dell'unità d'Italia, fu loro permesso di uscire allo scoperto, fu costruita la Chiesa in via Carlo Poerio che nel 2015 ha festeggiato i 150 anni. La comunità, presente da 190 anni, si riuniva precedentemente nella sala che oggi ospita la sinagoga ebraica in via Cappella Vecchia.
Nel 2017 si sono festeggiati i 500 anni della Riforma luterana preceduti, nel 2016, da una celebrazione ecumenica con Papa Francesco ed il vescovo luterano. In quell'occasione, si è verificata molta disponibilità, da parte delle parrocchie, all'apertura al dialogo ecumenico.
In occasione dei festeggiamenti, poi, si è venuto a sapere che la riforma in Italia è partita proprio da Chiaia con Juan de Valdes, spagnolo emigrato in Italia agli inizi del 1500, fondatore di un circolo culturale eterogeneo di cui facevano parte anche dei vescovi e dei nomi illustri come Vittoria Colonna, Bernardino Ochino e Colantonio Caracciolo.
Bernardino Ochino era un predicatore domenicano molto richiesto in tutta Italia, ma nessuno sapeva che facendo parte del circolo di de Valdes, era influenzato dagli scritti di Lutero e di Erasmo da Rotterdam.
Nel 1536 predicò anche nella basilica di S. Giovanni Maggiore a Napoli, alla presenza di Carlo V, della sua corte e di tutta la nobiltà di Napoli. Carlo V confidò, poi, ad un amico, che la predica di Ochino gli aveva "scaldato il cuore".
Ochini, in effetti, diffondeva già il messaggio luterano secondo il quale l'uomo non si salva per le proprie opere, ma viene salvato dalla grazia di Dio.
Peraltro, Carlo V, anni prima, aveva condannato la dottrina di Lutero probabilmente per motivi politici.
I frequentatori del circolo di de Valdes si limitavano a commentare e a criticare i testi di Lutero senza però staccarsi dalla chiesa cattolica e dichiararsi apertamente protestanti. Chi lo fece dovette scappare all'estero.
I simpatizzanti di Lutero, quindi, in Italia rimanevano cattolici cercando solo di ampliare la visione della loro fede religiosa, ma più nel loro interno che fuori dove non si verificò mai apertamente una rivolta. Nonostante la controriforma, quello fu un periodo molto fecondo per la riflessione.
Questi antichi personaggi sono stati rappresentati da un laboratorio teatrale creato apposta per portare a conoscenza la loro storia ai napoletani. Nel corso di cinque settimane sono state organizzate delle visite guidate con la rappresentazione teatrale dei personaggi e con un filmato.
In Germania la riforma fu diversa. Lutero non fece altro che unire i fili di una protesta che nella Chiesa cattolica era cominciata più di mille anni prima.
Se pensiamo a S. Francesco, possiamo dire che fu lui uno dei primi riformatori che vedendo ciò che non andava nella chiesa, la richiamavano alla povertà che consideravano come messaggio originale del Vangelo.
Francesco solo per un filo è diventato santo e non eretico. Tanti altri andarono al rogo per le loro denunce.
Lutero, quindi, attinse da loro e fu avvantaggiato dall'invenzione della stampa per cui il suo pensiero poté viaggiare più velocemente.
Lui aveva notato l'abuso che veniva fatto per quanto riguardava le penitenze finte o comprate che non avevano alcun fondamento. Non ce l'aveva con la vera penitenza che non abolì e che oggi, anche se non è considerata più come sacramento, è tenuta in alta considerazione tra i luterani.
All'epoca, anche i sacerdoti che guidavano le persone, non sapevano né leggere né scrivere, quindi, non si riferivano alla Bibbia che non avevano mai letto, ma ai padri della Chiesa: Sant'Agostino, Origene, ecc. ripetendo quello che da sempre si diceva.
Anche l'umanesimo ed Erasmo da Rotterdam giocarono a favore della riforma. Fu fatto uscire il Nuovo Testamento in greco il più aderente possibile alla lingua originale perché Lutero aveva notato le differenze molto significative tra i testi originali e quelli tradotti in latino. Così poi tradusse l'intera Bibbia in tedesco dall'ebraico e dal greco per consentire a tutti di leggerla.
Ma per raggiungere questo obiettivo, bisognava che le persone imparassero a leggere e a scrivere e da qui partì l'istituzione delle scuole.
In genere, la formazione culturale si è sempre affiancata alla chiesa luterana che la considera molto importante al fine della costruzione di una coscienza critica.
La controriforma, se da un lato condannò Lutero, dall'altro cominciò a prendere in considerazione la necessità dell'istruzione del clero e, quindi, pur essendo contro la riforma, in effetti, ne fece propri molti punti che oggi ci consentono un maggiore avvicinamento.
Lutero voleva solo riformare la Chiesa, non farne un'altra, ma ne fu costretto perché non ci fu mai dialogo tra lui e la Chiesa che richiedeva solo l'ubbidienza. Quindi, si arrivò ad uno scontro frontale dove le parti non si ascoltavano più e la Chiesa cattolica, ad un certo punto, con la scomunica di Lutero, implicitamente proibì l'ordinazione di sacerdoti per la sua nuova Chiesa. Questo portò i luterani ad essere costretti a nominare dei pastori per guidare i fedeli.
Il servizio dei pastori è simile a quello dei preti, ma il prete cattolico richiama di più al sacrificio mentre quello luterano al pascolo del gregge.
I pastori sono tenuti a studiare ebraico e greco per garantire che le traduzioni dei testi sacri fatte siano giuste e i termini non manipolati. Ovviamente, occorre anche avere fiducia nel pastore che, comunque, potrebbe dire quello che vuole.
La traduzione dall'ebraico è molto complessa perché denota un modo di pensare completamente diverso dal nostro ed inoltre le parole sono formate solo da consonanti che per poter essere pronunciate hanno bisogno dell'inserimento delle vocali che non sempre avviene in modo corretto. Quindi, non esiste la versione esatta, ma il tutto va preso nel contesto sia della Bibbia che di altri libri che illustrano vita e costumi del tempo.
Questa viene chiamata "Parola viva" perché va continuamente letta, interpretata e confrontata.
La Chiesa cattolica ha definito come attendibili i testi canonici. Quelli esclusi dal loro elenco sono chiamati apocrifi che non vuol dire che sono falsi. Alcuni sono stati scoperti dopo che i libri canonici erano già stati definiti per cui non è stato possibile aggiungerli.
Nella Chiesa cattolica ci sono varie traduzioni: c'è quella della C.E.I. e quella interconfessionale che è un testo che viene usato nelle celebrazioni ecumeniche.
Anche i luterani hanno un testo italiano e quello del Diodati (che però non si usa più).
La Società Biblica, composta da studiosi di varie religioni, è attualmente al lavoro per fare una nuova traduzione della Bibbia dai testi originali. A Natale scorso, è uscito già il Nuovo Testamento che ha fatto scalpore per aver cambiato una frase del Padre nostro ("Non abbandonarci alla tentazione" invece di "Non indurci in tentazione").
Papa Francesco, definito dai luterani come "Papa evangelico" (nel senso che si rifà al Vangelo), ha dato una grande spinta all'ecumenismo che però non è cominciato con lui.
Il cammino ecumenico ha oltre 50 anni. Dopo 500 anni è stata redatta la "Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione per mezzo della fede" su cui la Chiesa cattolica e quella luterana concordano. Il punto principale che divideva le due Chiese, pertanto, non esiste più.
Il cammino ecumenico consiste nel rivedere anche i fatti storici in una luce diversa. Il vedere sempre nell'altro il nemico, quello che mi fa del male, i protestanti che spaccano la Chiesa o i cattolici che non vogliono capire, non va bene. Bisogna che ognuno di noi ripensi diversamente a tutto questo.
La storia nel modo in cui ci viene tramandato, sappiamo che non è l'unico. Negli ultimi decenni abbiamo fatto tanti passi avanti. I cattolici prima non potevano neanche entrare nelle chiese protestanti...
Che cosa oggi ci divide ancora? Ma sopratutto, che cosa ci unisce? Ci unisce, il Cristo, la Bibbia, un certo tipo di liturgia, ecc.. Quello che ci divide è l'ecclesiologia sull'Eucaristia.
Gesù ci invita tutti (compreso Giuda) alla Sua cena, ad essere uno, e noi non siamo ancora in grado di farlo. Lui ha detto del pane e del vino: "Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue". Su questo non si discute. Quello che ci divide è il ruolo del sacerdote nella Chiesa cattolica.
Lutero diceva che la Santa Cena, la Comunione è la Parola di Dio che fa del pane e del vino il corpo e il sangue di Gesù nel momento in cui l'altro lo assume. E' la Parola che si compie. Non è il sacerdote a consacrare e non c'entra essere degno o meno perché si diventa degni nel momento in cui si riceve il pane e il vino come adempimento al comando di Gesù: "Fate (al plurale) questo in memoria di me".
Fare la comunione da solo non ha senso.
Quindi, quando la Chiesa cattolica considera "non valida" la comunione eucaristica nella Chiesa protestante, non è perché questa non crede nella transustanziazione, ma perché non si attribuisce al pastore il potere di consacrare che è considerato proprio del sacerdote cattolico. Inoltre, nella Chiesa protestante, il pane e il vino, diventando corpo e sangue di Cristo solo nel momento in cui vengono assunti, non hanno necessità di essere conservati né di essere portati in processione e in adorazione.
Ma il mondo protestante non è unito. I battisti e i valdesi, per esempio, hanno una concezione dei sacramenti diversa da quella dei luterani e nella storia della riforma ci sono grosse macchie dovute al combattersi ed ammazzarsi reciprocamente.
Esiste anche un ecumenismo sul piano umano. Sono stati fatti dei convegni in cui è stata espressa la necessità di nominare delle commissioni per lavorare sulla questione dell'Eucaristia che ancora ci separa. Il problema è stato sollevato da un'assemblea di 500 persone. In effetti, tutto quello che è stato raggiunto è partito dal basso, dai movimenti laici che impiegano del tempo, ma che poi arrivano a raggiungere i loro obiettivi.
A Torino già luterani e cattolici celebrano l'Eucaristia ecumenica che ufficialmente è vietata, ma viene fatta lo stesso. Bisogna accettare il rischio. E' inutile fare tante questioni filosofiche. Dobbiamo usare il cervello per ragionare, ma fino ad un certo punto. Ci sono dei limiti oltre i quali anche Gesù non è andato.
La salvezza è il nocciolo a cui tutti tendono e questo ci unisce. Siamo tutti già salvati in Cristo. Questa è la Pasqua, la resurrezione da vivere qui e non aspettare l'aldilà, camminando con Gesù.
ANTONIO MAIONE
La fede è un fatto personale. Ognuno crede... come crede. Sto dicendo questo da diversi anni. Non si può andare dietro a questioni secondarie come: "A che ora l'Eucarestia viene consacrata?". Se ci si chiede questo, vuol dire che c'è ancora della ruggine mentale.
Nell'introduzione ho detto che tutto si compendia con l'incontro con Cristo che unisce l'umanità intera. Se la vita vissuta dalle persone non entra a far parte della... Bibbia, vuol dire che di Gesù non abbiamo capito niente. Gesù quando si incontrava con i pescatori non chiedeva loro se avevano fatto... gli studi filosofici. Gesù è stato un testimone della Sua esperienza nella storia.
Tutte le altre cose portano fuori strada. La destinazione dell'uomo è quella di raggiungere la felicità perché ha ricevuto il dono di Dio.
Abbiamo ricevuto la pastora con molto piacere e per me va bene tutto quello che ha detto. Non c'è niente che vada contro di noi.
Ognuno di voi crede a modo suo anche se sul libro è scritto diversamente.
Noi stiamo ancora a distinguere: "noi crediamo" da "voi credete", mentre è necessario chiedersi: "Ma io che penso?".
Io sono sempre stato minacciato di sospensione, ma non lo hanno mai fatto. Anni fa una pastora anglicana ed io ci siamo benedetti reciprocamente.