Tre elementi sono fondamentali: il primo siamo noi, il secondo è il progresso scientifico e il terzo è rappresentato dalle istituzioni. Dei tre, il più refrattario al cambiamento è quello dell'istituzione.
L'istituzione (da "istemi" che è la radice di "stare"), è elemento di continuità, ma è anche l'incarnazione dell'immobilismo.
La persona è un elemento mobile, però si muove nella singolarità e, pertanto, non ha la possibilità di interagire in modo rapido proprio perché è sola. Ci sono persone che si adeguano all'accelerazione scientifica ed altre che, invece, restano legate all'istituzione. Le persone geniali, poi, precedono quella che è l'acquisizione comune.
Invece, il mondo scientifico è quello più rapido, quello che va sempre più avanti proprio perché interagisce. Come vedemmo la volta scorsa, c'è un ente, "The human fertilization and embryology authority" che si è assunto il ruolo di autorizzare esperimenti che danno l'opportunità di trovare nuove forme di relazione con la molecola modificata. Un nuovo uomo si profila al nostro sguardo con conseguente maggiore refrattarietà perché quanto più la globalizzazione agglutina i popoli e i continenti, tanto più le istituzioni si appesantiscono.
Che sorte può avere il Vangelo del futuro che si radica nella persona se il districarsi in questo ginepraio è molto complicato? Che possibilità ha l'uomo di esplodere con la sua libertà protagonistica di fronte ad un'assurdità istituzionale che va sempre più limitandogli gli spazi di vita? Come può l'autorità sopra menzionata mediare tra la persona che esige sempre più l'apertura al nuovo e al protagonismo e le istituzioni che massificano e diventano sempre più pressanti sulle persone?
Si richiede una maggiore compattezza interiore alla persona affinché non venga scalfita da ciò che avviene intorno a sé.
Questa è una tematica di una grande complessità di cui è difficile parlare a senso unico, ma in questo contesto di riflessione e approfondimento collettivo, possiamo capire meglio quello che Gesù dice: "Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere. Ma io vi dico..."
La continuità con il passato e la novità del presente, il superamento e non l'eliminazione del passato... Gesù va alla radice della motivazione operativa, cioè su cosa muove la persona ad agire in un modo o in un altro.
La persona, in quanto tale, non può che essere originale. Se si trova a dover comportarsi in un modo che non è il suo, ma è quello dettato dal di fuori, se si vede costretta ad omologarsi, subisce una pressione e così accetta la dimensione di schiavitù che è la sua cadaverizzazione. Tutte le istituzioni tendono all'eliminazione della persona.
Ma se la persona matura dentro di sé il suo percorso per raggiungere lo scopo ultimo della sua esistenza che è quello del raggiungimento della felicità prescindendo dalla pressione esterna, da sola riesce a trovare il suo orientamento di fondo anche se segue direzioni diverse. La direzione, infatti, può variare mentre l'orientamento resta sempre tale. Se io devo raggiungere una vetta (orientamento), posso anche non seguire una direzione verticale, ma aggirare la montagna e percorrere un'altra strada (direzione) che comunque mi porta sempre alla vetta.
Allora, la persona, nel momento in cui ha scoperto dentro di sé quest'orientamento di fondo della sua esistenza alla felicità, per poterla raggiungere, si deve liberare da tutti i vincoli che le impediscono di percorrere il sentiero che porta ad essa.
Questa dimensione protagonistica non può non confliggere con quella ostativa che si oppone a questa crescita. La crescita della persona è il suo profondo orientamento. L'istituzione non la favorisce perché esercita il potere sulla persona e la mette in un atteggiamento di sudditanza.
Il Vangelo del futuro, in quanto "bella notizia", richiede che il protagonismo della persona, dialogando con l'istituzione, ne modifichi gli aspetti negativi e ne faciliti l'apertura verso le novità che le scienze elaborano e propongono.
Il Maestro dei maestri ("Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene perché lo sono") non scelse tra i Suoi seguaci persone dell'istituzione, ma persone destrutturate. Scelse i pescatori che sono caratterizzati dall'imprevedibilità. Il pescatore pesca quello che trova. Può anche faticare tutta la notte e non trovare niente come capitò una volta a Pietro che fu invitato da Gesù a provare ancora: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti". La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora Simon Pietro salì sulla barca e trasse a terra la rete piena di 153 grossi pesci".
Il numero, nel mondo ebraico, ha un significato simbolico. 1+5+3 dà 9 che è 3x3 e il 3 è il numero perfetto. Tutto questo per indicare una quantità enorme di pesci.
Gettarono le reti sulla "Parola" di Gesù...
La parola è il flatus, la parola che non è ripetizione è poesia, è invenzione, è comunicativa di uno stato emozionale e l'emozione (da ex movere) è una risposta allo stimolo che è sempre diverso. Non esiste uno stimolo simile ad un altro in natura perché la natura, in quanto tale, è nascitura, non è mai statica. Non troverete mai due gocce d'acqua simili né due molecole né due atomi simili, il che significa che nella natura c'è una tale variabilità che la comunicazione dovrebbe essere inventata di volta in volta. Perciò, poi, la comunicazione più profonda che l'uomo può avere è quella dell'amore e l'amore è senza legge. Se volete intrappolare l'amore nel modello statico delle istituzioni, lo avete distrutto come amore.
Ecco perché le relazioni intersoggettive, proprio in quanto tali, non possono collimare mai con le istituzioni.
Allora, dei tre poli: persona, scienza e istituzione, chi può lavorare per il Vangelo del futuro è la persona chiamata a mediare tra la spinta in avanti delle scienze e l'istituzione che fa da fanalino di coda.
"Voi siete il lievito nella massa"...
Se la persona non muore alla sua dimensione di staticità, di chiusura, di definizione, non può avvertire la verità delle scienze che non sono altro che un modo umano per vedere ciò che la fede ci rivela, però deve anche capire che la rivelazione ha dei limiti relazionali che sono quelli del linguaggio comune, quello grammaticale, perché il linguaggio ultimo della rivelazione è quello apocalittico che è incomprensibile, è una sorta di spinta in avanti su un mondo più fantastico che reale perché la fantasia è la trascinatrice dell'innovazione. Quindi, media questo gioco tra il fermo e l'accelerato.
I mistici sono quelli che collegano l'aspetto dinamico con la staticità, cioè sono talmente dinamici da vivere in un altro mondo anche se sembrano non muoversi.
E' importante eliminare la pressione istituzionale e favorire la crescita della persona che utilizzando tutti i sistemi scientifici ed esperienziali, può addirittura arrivare ad ignorare l'istituzione perché la funzionalizza alla propria realizzazione di orientamento nella direzione del concreto.
Funzionalizzare l'istituzione al proprio orientamento significa che io posso sospendere tutte le leggi perché sono superiore ad esse e, quindi, non è più la legge che mi costringe perché sono io la legge.
Per questo si dice che l'uomo è "norma normans" e non "norma normata", cioè fa la norma e non la subisce.
E' difficile, perché per poter ignorare la norma, io devo essere capace di elaborare la mia realtà genetica e farla arrivare ad un tale livello di maturità da non aver più bisogno della dritta dal di fuori.
Quindi, l'aspetto di eteronomia non serve più perché l'autonomizzazione è capace di funzionalizzarla alla propria realtà concreta.
Quando la persona vive questa esperienza, è una persona libera. Libera non perché non c'è la legge, ma perché la legge la fa lei.
Se si dice ciò ad una persona immatura, questa capisce che può fare quello che vuole. Ma non è così. La legge viene fatta da lei perché nel suo codice genetico è scritto il modello che lei deve realizzare. La realizzazione di questo suo modello è la normativa che la rende capace di apportare alla storia dell'umanità il suo contributo eccezionale ed originale.
Se, invece, fa quello che dal di fuori le viene imposto, non dice niente di suo e tradisce profondamente la ricchezza che sta dentro di lei. Questo è il peggiore adulterio perché è il tradimento di sé. L'aspetto coniugale consiste nel mettere sotto lo stesso giogo che non è un'oppressione, ma una deambulazione. I buoi camminano assieme, altrimenti se stando sotto lo stesso giogo, un bue cammina da solo verso una direzione, rovina l'esistenza dell'altro e la sua.
La conquista dell'autonomia sembra quasi troppo bella per essere vera. Siamo abituati alle mezze tacche! Ci hanno ridotto l'aspettativa su noi stessi pigiandoci quotidianamente fino a farci arrivare sotto terra.
Provate a fare un po' di saltelli nel Vangelo vissuto come esperienza di Gesù tra gli uomini.
Gesù che si mette in ginocchio davanti a Pietro e gli lava i piedi...
Gesù che nella parabola del figliuol prodigo ci presenta un padre che non bada assolutamente ai meriti e alle azioni del figlio che se ne va chiedendogli "quello che gli spetta" (non gli spetta niente perché il padre non è ancora morto). L'ottiene, lo consuma in malo modo, non si pente, ma calcola che gli conviene tornare e farsi accogliere come servo. Questa è un'altra offesa nei riguardi del Padre perché è la cancellazione della paternità.
Il Padre non gli dà il tempo di chiedergli scusa: lo abbraccia, lo riveste, fa festa...
Questi sono cambiamenti radicali nel modo di pensare. Gesù intende dire che il ritorno di quel figlio è meritevole di festa. Lo stesso dice quando si riferisce alla pecorella smarrita e ritrovata, la pecorella che si allontana dal gregge, che trasgredisce...
Noi, invece, diciamo che chi sbaglia deve essere punito... Con questo modello non potremo mai incontrarci con quello di Gesù perché è scritto: "Quanto dista l'oriente dall'Occidente, così distano i miei pensieri dai vostri".
Questo significa che il Vangelo del futuro deve recuperare la dignità della persona di fronte alle istituzioni che con la globalizzazione diventano sempre più oppressive e la schiacciano sempre più. C'è un forte traffico... mentale. Una persona ha grosse difficoltà oggi per essere libera perché ha un sovraccarico che la opprime.
Come può una persona mediare tra l'istituzione e la scienza? La persona di per sé è mediatrice tra ciò che arriva e ciò che parte. Funge da sifone. Assume una funzione di pontificalità.
Se nel progresso scientifico avverto delle innovazioni straordinarie come, per esempio, la modificazione della resa muscolare umana che si può ottenere intervenendo sul genoma, a livello cromosomico per renderla superiore a quella comune, se mi metto in un atteggiamento di chiusura, rinnego ogni progresso e, quindi, precludo anche la possibilità di intervenire sul genoma per eliminare una quantità di malattie genetiche.
Quando don Gnocchi lasciò le sue cornee per due trapianti, si gridò allo scandalo. Oggi, oltre alle cornee, si trapiantano normalmente anche altri organi...
Cento anni fa, parlare di chirurgia plastica sembrava andare contro natura. Oggi sono centinaia di migliaia le persone che ne hanno accesso...
La stessa cosa è avvenuta per le situazioni concrete di divorzio, omosessualità, unioni civili, ecc.
Il Papa recentemente ha detto: "Chi sono io per giudicare?".
Noi siamo altamente prevenuti verso le unioni civili che vengono fatte per motivi di eredità, di assistenza, di compagnia o altro. Ma in natura esistono il mulo (ibrido sterile prodotto da un asino e una cavalla) e il bardotto (ibrido sterile prodotto da un cavallo e un'asina), esiste la mantide che divora il maschio dopo la fecondazione... Esistono, cioè, degli eventi le cui finalità non sempre ci sono note.
Allora, nella concretezza, l'uomo del futuro non erige un muro davanti ad ogni novità, ma ne accoglie i risultati e li media cercando di vedere quale vantaggio può arrecare al genere umano.
E' proprio della persona fare questo lavoro. A volte il gruppo umano si oppone alla ricerca scientifica o alle nuove intuizioni. Abbiamo i casi di Giordano Bruno, Galilei, ma anche dei teologi contemporanei Hans Kung, Eugen Drewermann, Yves Congar, Edward Schillebeeckx, ecc. che sono stati emarginati.
Nel palazzo reale di Monza c'è una mostra sulla monaca di Monza dove sono descritte le terribili torture alle quali le persone venivano sottoposte. Oggi le torture avvengono in maniera più subdolo, più pulito...
Io devo avere la morbidezza di mediare tra i due poli, quello istituzionale che mi dà la continuità e quello scientifico che mi dà la novità sul modello di Gesù: "Io non sono venuto ad abolire la legge, ma a perfezionarla".
In che cosa consiste il perfezionamento? Nell'andare alla radice, nell'andare a toccare l'aspetto motivazionale. Perché un uomo si muove in un certo modo? Se si muove in quel modo perché così è prescritto, ha sottoscritto la sua schiavitù. Se si muove in quel modo perché ha maturato dentro di sé l'apporto all'umanità che scaturisce dai suoi comportamenti, allora ha dato un'enorme spinta in avanti.
Compito di ciascuno di noi, in quanto persone che vogliono scrivere il Vangelo del futuro, è quello di recuperare il nostro protagonismo per avere la capacità di trovare la via nuova. Solo così si attualizza il Vangelo, altrimenti lo facciamo diventare una sorta di ripetizione di un passato che non serve più.
Pensate che il cardinale Schuster scrisse 17 volumi sul modo di celebrare la Messa all'interno della quale potevano essere commessi migliaia di peccati mortali se non venivano osservati pedissequamente tutti i movimenti prescritti.
Oggi tutte le istituzioni sono profondamente in crisi, sia quelle religiose che quelle laiche perché non hanno avuto al loro interno, delle persone che abbiano svolto il ruolo di mediare per cui si è verificata una sorta di spaccatura.
Qualcuno avanza l'idea che in futuro la robotica, l'intelligenza artificiale supererà o addirittura sostituirà quella umana e che nel campo della genetica si potrà giungere a risultati non condivisibili. Che possibilità ha l'uomo di mediare in cose così grandi?
E' vero che ci sono problemi causati dalla domotica, dalla robotica, ecc., però è anche vero che l'uomo può avere molto più tempo per sé usando un sistema di tecnologia avanzata che lavori al posto suo. Oggi si stanno costruendo persino dei piccoli droni per sostituire le api (che vanno scomparendo) per l'impollinazione.
Ma se si rimane conficcati nell'istituzionalizzazione, vuol dire che non si è entrati tempestivamente nella dialettica. La singola persona può incidere nel gruppo umano in modo tale da non avere una risultante a suo danno. Si è, invece, responsabili se non si fa nulla per mirare ad un orientamento funzionale al miglioramento dell'umanità.
Madame Curie produsse il radio a spese sue estraendolo dal pechblenda per aiutare l'umanità. Se poi col radio si fanno le bombe atomiche, vuol dire che ci sono persone che non hanno avuto la capacità di incidere sul non uso del radio nel campo bellico.
Sugli altri si può incidere formando gruppi in cui allargare una sensibilizzazione, per esempio, in merito all'argomento trattato oggi.
Per crescere, ognuno deve poter vedere dentro di sé dove attingere la spinta motivazionale. Io ho dato solo uno spunto. Fornire la soluzione vuol dire produrre l'addormentamento e la morfinizzazione del popolo che non sarebbe più tale, ma diventerebbe una massa pilotata dal di fuori. Invece, la persona, di fronte a qualsiasi spunto, deve poter pensare e farsi venire in mente altre idee.
Dagli incontri emerge sempre più spesso che c'è una necessità di risveglio. Questo sta portando alla formazione di gruppi che sorgono in libertà. E' importante anche prendere contatto con i giovani. Non è vero che c'è un addormentamento totale: è che non si sa da che parte incominciare.
Allora, a ciascuno di noi spetta il compito di riuscire a trovare il modo per prendere il passato come possibilità e il futuro come attuazione innovativa. Quando il mondo non cambia è perché non lo cambiamo dentro di noi.
Il movimento vero è quello che ti dà la motivazione. Se non si muove il motore dentro, tu puoi fare una quantità di cose che dopo un po' si sgonfiano. Se invece partono dal di dentro, nessuno dal di fuori può scalfire la compattazione del nucleo interno dove c'è la fucina del pensiero, dell'elaborazione valoriale. Di fronte a quel valore che hai elaborato dentro di te, anche i carri armati si fermano...
Ci vuole l'impegno di ciascuno di noi per assimilare la realtà del Vangelo e non vederla come una cosa astratta, ma come qualcosa che si avvicini sempre più all'umano.
Gesù non ha mai parlato di religione, ha parlato alle persone e non ha mai portato come buon esempio le persone strutturate, farisei, dottori della legge e scribi, ma un samaritano scomunicato e altre persone emarginate.
Questo è un modello che ci fa recuperare la dimensione valoriale dell'uomo in quanto persona, non in quanto religioso. Queste etichettature di religiosità sono limitative della libertà della persona che quanto più è vicina alla radice dell'umanità, tanto più si può incontrare con gli altri appartenenti all'umanità.
Se, poi, dentro di noi, facciamo il connubio di tutte le parti che ci costituiscono, noi troveremo l'armonia che è la pace, che è il Vangelo del futuro.